Dopo sei anni dal primo
Silent Hill la saga targata Konami torna al botteghino con un
prodotto scarsissimo e drammaticamente uniformato alla media (come
sottolinea la presenza del 3D nel titolo della pellicola). Il primo film,
uscito nelle sale sei anni fa, ebbe il merito, per nulla semplice, di rendere
perfettamente l'empatia, le dinamiche, l'essenza stessa del videogioco,
adattandola a una visiona cinematografica, senza però snaturarla e
ridicolizzarla. Invero il primo Silent Hill è considerato dai videogiocatori
l'unico film degno di nota tratto da un videogames. Purtroppo però i produttori
e il regista devono aver visto i film (osceni!) tratti dal buon vecchio
Resident Evil. E giacché la saga diretta da Paul W.S. Anderson continua a far
incetta d'incassi (forse ha fatto un patto con il diavolo?!), perché non ispirarsi a questo maestro del semplicismo?
Quindi nasce il seguito di Silent Hill, che soffre, anzi muore, di stereotipi e
cliché, come, ad esempio, un co-protagonista belloccio e inutile (in sostituzione dell'anziano investigatore presente nel gioco), mostri al
limite del ridicolo, una setta da compatire e un orrore che non spaventa, ma
annoia. Il film è scandito in due parti ben distinte: la prima che, vivendo degli
echi del primo film, regala allo spettatore vane speranze di immergersi nuovamente
e gaiamente nell'opprimente nebbia di Silent Hill, con una protagonista abbastanza credibile e "un male pronto a rinascere" che incuriosisce.
Poi si passa alla seconda parte, quando si giunge alla tanto ambita/temuta
Silent Hill. E qui la pellicola assume un piglio diverso e tremendamente
leggero. I luoghi sono gli stessi, i mostri anche, ma non c'è paura,
oppressione, senso di smarrimento. Quella particolare visione "nipponica"
(non so come altro definirla) del "male", di cui sono impregnati i
videogiochi e il primo film, svanisce, spazzata via da una folata di banalità e
uniformismo. Sai di stare guardando il classico horror movie americano e sei,
purtroppo, consapevole che a quel punto i protagonisti saranno sempre e
comunque all'altezza, anzi, superiori al male, a quei mostri che, più che
spaventare, servono a intrattenere il tempo che basta per raggiungere il gran
finale. E che finale signori! L'ultimo quarto d'ora polverizza come una bomba atomica
anche la minima speranza di aver speso soldi per un film quasi
guardabile.
In conclusione, se avete
amato il primo film, odierete (e di brutto!) questo seguito e, ahimè, i
prossimi che verranno, dato la premessa (imbarazzante) sul finale...
Voto: 4